Una carriera che ha riscritto la storia fuori e dentro il campo. Ora per Jakub si apre un nuovo capitolo, ancora tutto da definire.
Dopo due anni, Jakub Jankto chiude ufficialmente la sua esperienza con il Cagliari Calcio. Il suo contratto, giunto al termine, non è stato rinnovato, lasciando oggi il 29enne centrocampista ceco senza squadra. Non una sorpresa per chi ha seguito la sua stagione: con l’arrivo di Davide Nicola in panchina, Jankto è rimasto ai margini, collezionando 29 panchine senza mai entrare in campo.
Ma la storia di Jankto non si misura solo in minuti giocati. È quella di un coraggio raro, che lo ha portato a diventare il primo calciatore apertamente gay a scendere in campo nella Serie A maschile, scrivendo una pagina indelebile nella storia del nostro calcio.

Un calciatore, una bandiera di libertà
Nel 2023, quando ancora vestiva la maglia dello Sparta Praga, Jankto scelse di fare coming out pubblicamente, abbattendo un silenzio che nel calcio maschile durava da oltre trent’anni, dai tempi di Justin Fashanu. Il suo post su Instagram, semplice e diretto, fece il giro del mondo:
“Sono gay e non voglio più nascondermi.”
Parole che hanno dato voce a molti e scosso un ambiente ancora fortemente segnato da omofobia latente e paure interiorizzate. Jankto ha parlato di libertà, amore, normalità. Non ha chiesto applausi, solo il diritto di essere sé stesso.
Dal campo al simbolo
Arrivato a Cagliari nell’estate 2023, con Claudio Ranieri in panchina, ha vissuto una prima stagione fatta di luci e ombre: 18 presenze, un gol (contro l’Empoli), due assist e un impatto mediatico globale. Il pubblico sardo lo ha accolto con affetto e orgoglio. Ranieri lo ha sostenuto pubblicamente: “Ce ne fossero altri come lui”.
Il suo bacio natalizio con il compagno Vojtěch Štulík, condiviso sui social, è diventato un’icona dell’amore senza barriere. Ma non tutti hanno reagito con maturità: critiche, insulti, e persino le parole infelici del ministro Abodi, poi corrette, dimostrano quanto resti ancora da fare.

Un futuro incerto, ma con dignità
Con l’addio al Cagliari, e con nessuna squadra al momento interessata ufficialmente al suo profilo, il futuro sportivo di Jankto è in bilico. A 29 anni non è escluso un ritiro anticipato, ma le recenti immagini pubblicate sui social lo mostrano immerso sui libri: che stia preparando un nuovo percorso, accademico o professionale?
Qualunque sia la sua prossima mossa, resta un fatto: Jakub Jankto ha già lasciato il segno, e non solo per i gol segnati o le squadre cambiate. Lo ha fatto per chi, nel mondo dello sport e non solo, ancora fatica a essere sé stesso.
In un calcio ancora privo di altri coming out, il suo resta un esempio potente e necessario. E la speranza è che, presto, non sia più un’eccezione, ma solo il primo di tanti.