Ucraina, una sentenza storica: coppia gay riconosciuta come famiglia

9 Luglio 2025

Zoryan e Tymur ottengono per via giudiziaria ciò che la legge ancora nega: “L’amore non si cancella. Ora siamo una famiglia anche per lo Stato”.

Per la prima volta nella storia dell’Ucraina, una coppia omosessuale ottiene il riconoscimento giuridico dello status familiare. Una decisione storica, quella presa il 10 giugno 2025 dal tribunale distrettuale di Desnianskyi, a Kyiv, che potrebbe aprire la strada a un cambiamento profondo nel diritto di famiglia del Paese. I protagonisti sono Zoryan Kis, diplomatico ucraino oggi in servizio in Israele, e Tymur Levchuk, attivista LGBTQIA+ e fondatore dell’organizzazione Insight. Legati sentimentalmente da oltre un decennio, i due si erano sposati legalmente negli Stati Uniti nel 2021. Ma in Ucraina la loro unione è rimasta per anni invisibile: né matrimonio, né unione civile. Fino a oggi.

Separati da uno Stato che non li riconosceva

Tutto è cominciato quando a Tymur è stato negato il diritto di accompagnare Zoryan nella missione diplomatica in Israele. Il Ministero degli Esteri non ha riconosciuto Levchuk come membro della famiglia. Così la coppia ha deciso di reagire: supportata da Insight e dall’avvocata Oksana Guz, ha fatto causa. Il primo ricorso è stato respinto, così come l’appello. Solo la Corte Suprema, nel febbraio 2025, ha riaperto il caso. La nuova udienza si è svolta il 7 maggio. Tre settimane dopo, è arrivata la sentenza che cambia tutto: Kis e Levchuk costituiscono una famiglia di fatto, con pieni diritti ai sensi della legge ucraina.

Il tribunale: “Esiste una relazione coniugale stabile”

Determinante per il verdetto è stata la documentazione presentata dalla coppia: fotografie, contratti, viaggi, conti condivisi, testimonianze. Per il giudice, l’unione rispetta pienamente la definizione di “vita familiare” sancita dall’articolo 21 della Costituzione ucraina e dalla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo.

Tra i precedenti citati:

  • Schalk and Kopf v. Austria (2010) – Le unioni omosessuali rientrano nella “vita familiare”.
  • M.A. v. Italy (2023) – L’assenza di riconoscimento legale è violazione dell’articolo 8 CEDU.
  • Maymulakhin and Markiv v. Ukraine (2023) – Gli Stati devono tutelare le coppie dello stesso sesso.

“Oggi ci sentiamo visti, finalmente”

«Non abbiamo ottenuto solo un pezzo di carta», scrive Zoryan Kis su Facebook. «Abbiamo ottenuto una legittimazione del nostro amore. Questa è la nostra vittoria, ma anche un precedente per tutte le altre coppie invisibili».

Sulla stessa linea Tymur Levchuk, che ha definito la sentenza «un passo storico verso la piena uguaglianza» e ha ricordato l’umiliazione subita quando fu costretto a rimanere in Ucraina, lontano dal compagno:

“Siamo stati costretti a combattere per il diritto di stare insieme. Oggi abbiamo ottenuto giustizia.”

Il vuoto normativo e la lentezza politica

L’Ucraina non riconosce ancora né matrimonio egualitario né unioni civili. Una proposta di legge – la #9103, presentata nel 2023 dalla deputata Inna Sovsun – giace da anni in Commissione.
Mentre i sondaggi rivelano un netto cambiamento culturale (oggi il 70% degli ucraini sostiene i diritti LGBTQ+), la politica resta immobile, impantanata tra compromessi e pressioni delle frange ultranazionaliste. La proposta di un testo alternativo più “neutro” non è mai stata formalizzata. In questo scenario, la via giudiziaria resta l’unico strumento concreto per le coppie LGBTQIA+.

Tra bombe e diritti: l’Ucraina si avvicina all’Europa

Dal 2022, l’invasione russa ha rafforzato l’identità democratica dell’Ucraina. L’adesione ai valori europei – diritti civili inclusi – è diventata anche un atto politico contro Putin, che in Russia ha criminalizzato il “movimento LGBT internazionale”. Nel frattempo, Kyiv ha approvato nel 2022 una legge contro la propaganda omofoba nei media. E nel 2024 ha aperto un hub per veterani LGBTQ+, riconoscendo l’impegno dei soldati queer nella difesa del Paese.

Un segnale al Parlamento: ora serve una legge

Nel comunicato ufficiale, l’organizzazione Insight scrive:

“Questa è una vittoria per Zoryan e Tymur, ma anche per tutte le coppie LGBTQIA+ ucraine. L’amore non deve più aspettare di essere giudicato. Deve essere riconosciuto per legge. L’uguaglianza non è un privilegio: è un diritto”.

La sentenza diventerà definitiva il 10 luglio 2025. In quel giorno, almeno in un’aula di tribunale, l’Ucraina sarà diventata un po’ più giusta.

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