Storie d’amore queer, inni alla libertà e atti di ribellione: questi videoclip non si sono limitati a intrattenere, hanno lasciato il segno.
I videoclip musicali non sono solo strumenti promozionali. Per molti artisti, rappresentano un vero manifesto visivo. E quando si parla di rappresentazione queer, alcune delle storie più audaci, sincere e potenti si sono raccontate proprio in pochi minuti di musica, immagini e provocazione. Abbiamo selezionato 10 videoclip LGBTQ+ che hanno infranto barriere, sfidato norme e portato alla ribalta vite e identità queer con orgoglio e determinazione. Non sono solo grandi canzoni, sono momenti culturali.
🎥 1. Lil Nas X – “Montero (Call Me By Your Name)”
Questo capolavoro del 2021 è una vera dichiarazione di libertà. Tra allegorie bibliche, una discesa agli inferi in pole dance e riferimenti a uno dei film queer più iconici degli ultimi anni, Lil Nas X ribalta il concetto di peccato in un grido di liberazione queer. Audace, scintillante, e indifferente alle critiche.
🎥 2. Sam Smith – “I’m Not Here to Make Friends”
In una villa opulenta piena di drag queen, uomini muscolosi e twink luccicanti, Sam Smith sfida ogni aspettativa sulla sessualità e l’identità di genere. Glamour, ironico e sfacciatamente queer, il video è una festa visiva che celebra il piacere e l’essere se stessi.
🎥 3. Frankie Goes to Hollywood – “Relax”
Pubblicato nel 1983 e censurato dalla BBC, questo classico della club culture racconta un desiderio queer sfrontato e proibito. Ambientato in un locale underground carico di tensione erotica, “Relax” è stato pionieristico, aprendo la strada a una rappresentazione queer senza compromessi.
🎥 4. Hayley Kiyoko feat. Kehlani – “What I Need”
Soprannominata “Lesbian Jesus” dai suoi fan, Hayley Kiyoko racconta una romantica fuga on the road con Kehlani, tra autostop, bar e baci sotto il sole. Un video sincero e tenero che celebra l’amore tra donne e la libertà di scegliere sé stesse.
🎥 5. Coil – “Tainted Love”
Versione cupa e intensa della celebre canzone, questo video del 1985 è una riflessione sulla crisi dell’AIDS. Fu il primo singolo benefico a sostegno della lotta all’HIV e include un cameo di Marc Almond (Soft Cell) nei panni dell’angelo della morte. Un’opera coraggiosa, commovente e ancora attuale.
🎥 6. Lady Gaga – “Born This Way”
Anche se oggi può sembrare un po’ datata, questa canzone del 2011 è ancora un inno imprescindibile per la comunità LGBTQ+. Lady Gaga, con il suo messaggio di autoaccettazione, ha dato voce a milioni di persone che cercavano di riconoscersi nel mondo. Il videoclip è un universo visivo potente, tra nascita cosmica e balli tribali, che grida con orgoglio: “Siamo nati così”.
🎥 7. Janelle Monáe – “Make Me Feel”
Un’esplosione di sensualità e libertà. In questo brano del 2018, Janelle Monáe celebra la sua identità bisessuale con un videoclip colorato, elegante e vibrante. Il ritmo funk ispirato da Prince (che ha collaborato al brano) fa da sfondo a una danza visiva tra desiderio, attrazione e fluidità.
🎥 8. Bronski Beat – “Why?”
Dopo il successo di “Smalltown Boy”, Bronski Beat continua a denunciare l’omofobia con “Why?”, un inno synth-pop che colpisce per le sue liriche dirette e la sua energia. Il videoclip, come la canzone, è un grido politico che usa la musica dance come veicolo per la resistenza. La band era apertamente gay già nel 1983, un atto coraggioso e rivoluzionario per l’epoca.
🎥 9. Placebo – “Nancy Boy”
Brian Molko, androgino e provocatorio, sfida la binarietà di genere e le norme sociali con questo brano e videoclip del 1997. “Nancy Boy” è un inno all’ambiguità, al desiderio fluido e all’identità non conforme. Immagini disturbanti e seducenti allo stesso tempo, tra vasche, corpi, eccessi e sogni.
🎥 10. Tyler, the Creator – “A Boy Is a Gun”*
Un tempo accusato di omofobia, Tyler ha poi aperto il suo cuore e la sua arte alla complessità della sua identità queer. “A Boy is a Gun*”, tratto dall’album Igor, è una ballata dolceamara su relazioni omosessuali, raccontata con uno stile cinematografico raffinato. Una lirica potente (“Questo parka è Comme, tu sei il mio garçon preferito”) che racconta l’intimità queer con delicatezza e intensità.