Nel corso dell’Europeo femminile 2025 in Svizzera, la difensore azzurra ha sfoggiato la fascia rainbow per sostenere i diritti LGBTIQ+, lanciando un segnale di inclusione nel calcio italiano.
In una serata carica di significato per la Nazionale femminile italiana, Elena Linari, difensore centrale classe 1994 e capitana nella sfida contro la Spagna dell’11 luglio 2025, ha scritto una pagina di storia: per la prima volta nella storia del calcio italiano una capitana ha indossato la fascia arcobaleno, simbolo di inclusione e rispetto verso la comunità LGBTIQ+. Intervistata da Rai Sport al termine della partita, Linari ha commentato: “Penso che sia una forma di rispetto e di apertura per tutto quello che può venire. Le nostre prese di posizione sono sempre state molto belle”. Un gesto non solo simbolico, ma anche politico: tutte le Azzurre hanno infatti scelto, nel girone, di indossare un polsino con la scritta “Peace” per ribadire la propria posizione contro i conflitti globali.

Il gesto è tanto più significativo se confrontato con il contesto del calcio maschile: ai Mondiali 2022 in Qatar e durante i successivi Europei, l’uso della fascia “OneLove” arcobaleno è stato ostacolato o vietato dalla FIFA, con federazioni e capitani che spesso hanno rinunciato ad assumerne il simbolo.
Nel panorama femminile, invece, l’Italia si inserisce in una spirale virtuosa già consolidata: al torneo in corso in Svizzera, oltre 70 giocatrici fra le 368 partecipanti sono dichiaratamente LGBTIQ+ (circa il 21 %), e in numerose nazionali le capitane europee, da Svizzera e Norvegia a Germania e Inghilterra, hanno già scelto la fascia arcobaleno. L’iniziativa di Linari arriva dopo un impegno già costante: nel 2019 la calciatrice aveva ufficialmente fatto coming out, e in ottobre 2024 era fra le firmatarie di una lettera aperta contro il controverso accordo FIFA-Aramco, accusando la federazione di complicità con un regime che limita i diritti civili e LGBTIQ+.

Questa svolta assume un valore politico rilevante anche alla luce del clima nazionale: proprio poche settimane prima, la Corte costituzionale italiana aveva stabilito che entrambi i genitori in una coppia dello stesso sesso potessero apparire nel certificato di nascita del figlio – una decisione presa nonostante le iniziali resistenze del governo Meloni.
Un segnale forte per il calcio italiano
Elena Linari, reduce da stagioni di successi con la Roma e insignita del titolo di miglior difensore della Serie A per due anni consecutivi, ha messo l’immagine di capitana al servizio della causa LGBTIQ+. Dietro di lei, un’intera squadra che trasforma il campo da gioco in palcoscenico di valori e diritti. Un’eroina del calcio moderno, che con il suo gesto dimostra quanto lo sport possa diventare veicolo di cambiamento sociale e civiltà. Con questa scelta, Elena Linari non solo valorizza l’inclusività nello sport, ma spinge l’intero comparto calcistico italiano verso un orizzonte più aperto, rispettoso e coraggioso.