La nuova policy dell’EBU vieta agli artisti di esibire simboli LGBTQIA+ durante le esibizioni. Mentre il pubblico potrà sventolare bandiere arcobaleno, gli artisti dovranno attenersi a rigide restrizioni.
L’Eurovision Song Contest 2025, che si terrà a Basilea dal 13 al 17 maggio, ha introdotto una nuova policy che vieta agli artisti di esibire qualsiasi bandiera diversa da quella del proprio paese durante le esibizioni ufficiali, inclusi eventi come la cerimonia di apertura, il palco principale, la Eurovision Village e la Green Room. Questo significa che simboli come le bandiere Pride, transgender o non-binary sono proibiti per gli artisti, mentre il pubblico potrà portarle, purché non violino la legge svizzera. L’European Broadcasting Union (EBU) ha giustificato la decisione affermando che la misura mira a garantire “chiarezza ed equilibrio nell’espressione delle identità nazionali e di altro tipo”.

Reazioni e polemiche
La decisione ha suscitato reazioni contrastanti. Il broadcaster olandese AVROTROS, inizialmente favorevole alla nuova policy, ha successivamente presentato un’obiezione ufficiale dopo un incontro con l’organizzazione LGBTQ+ COC Nederland. AVROTROS ha sottolineato che la bandiera Pride rappresenta inclusione e uguaglianza, non un simbolo politico.
Anche artisti e fan hanno espresso preoccupazione. Nel 2024, l’artista svizzero Nemo, vincitore non-binary dell’Eurovision, ha dovuto “contrabbandare” la propria bandiera non-binary per mostrarla sul palco, evidenziando le difficoltà nel bilanciare espressione personale e regolamenti.
Un precedente pericoloso?
L’Eurovision è storicamente considerato un evento inclusivo, celebrato dalla comunità LGBTQIA+ per la sua apertura e diversità. La nuova policy potrebbe segnare un cambiamento significativo, limitando l’espressione di identità e solidarietà sul palco. Mentre il pubblico mantiene una certa libertà, gli artisti si trovano ora a dover navigare tra espressione personale e conformità alle nuove regole.
Eurovision 2025: Gli artisti queer che brillano sul palco di Basilea
In un’edizione segnata da restrizioni sui simboli LGBTQIA+, cinque artisti queer portano visibilità e orgoglio alla comunità sul palco europeo.

L’Eurovision Song Contest 2025, ospitato a Basilea, Svizzera, si distingue per la partecipazione di cinque artisti apertamente queer, che rappresentano un faro di visibilità e inclusione in un contesto segnato da nuove restrizioni sui simboli LGBTQIA+. Nonostante il divieto imposto dall’European Broadcasting Union (EBU) agli artisti di esibire bandiere Pride e altri simboli non nazionali durante le esibizioni ufficiali, questi artisti continuano a portare avanti messaggi di orgoglio e autenticità.
I protagonisti queer dell’Eurovision 2025
🇦🇹 JJ (Austria) – Wasted Love
Johannes Pietsch, noto come JJ, è un cantante austriaco-filippino che unisce elementi di pop e opera nella sua musica. Con la sua canzone “Wasted Love”, JJ rappresenta l’Austria portando sul palco la sua identità queer con orgoglio.
🇭🇷 Marko Bošnjak (Croazia) – Poison Cake
Marko Bošnjak è il primo musicista apertamente gay a rappresentare la Croazia all’Eurovision. La sua canzone “Poison Cake” esplora temi di amore proibito e autoaccettazione, riflettendo le sfide affrontate dalla comunità LGBTQIA+ nel suo paese.
🇨🇿 ADONXS (Repubblica Ceca) – Kiss Kiss Goodbye
Adam Pavlovčin, conosciuto come ADONXS, è un artista slovacco e attivista queer che rappresenta la Repubblica Ceca. Con il suo stile androgino e la sua potente voce, ADONXS porta sul palco un messaggio di inclusività e autoespressione.
🇫🇮 Erika Vikman (Finlandia) – ICH KOMME
Erika Vikman, artista finlandese bisessuale, è nota per le sue performance provocatorie e il suo stile audace. Con la canzone “ICH KOMME”, Erika celebra l’identità queer e l’amore per se stessi.
🇲🇹 Miriana Conte (Malta) – Serving
Miriana Conte rappresenta Malta con la canzone “Serving”, un inno all’autenticità e all’orgoglio queer. Durante una diretta su Instagram, ha condiviso di identificarsi come queer e di avere una relazione con la sua fidanzata, portando visibilità alla comunità LGBTQIA+ maltese.
Un messaggio di resilienza e orgoglio
Nonostante le restrizioni imposte dall’EBU, che vietano agli artisti di esibire bandiere Pride e altri simboli non nazionali durante le esibizioni ufficiali, questi cinque artisti queer continuano a portare avanti messaggi di inclusione e autenticità. La loro partecipazione all’Eurovision 2025 rappresenta un potente atto di resilienza e un promemoria dell’importanza della visibilità LGBTQIA+ sulla scena internazionale.