“Famiglia è dove si cresce insieme”: la sindaca Salis firma il riconoscimento di 11 bambini con due mamme a Genova

27 Giugno 2025

Un atto storico di civiltà e inclusione: le famiglie omogenitoriali celebrate in Comune, tra diritti, laicità e nuovo ufficio LGBTQIA+.

In una cerimonia carica di emozione e significato, la sindaca Silvia Salis ha ufficialmente registrato oggi 11 bambini nati da coppie di donne all’anagrafe del Comune di Genova, firmando il riconoscimento di entrambe le madri fin dalla nascita. Dopo sette anni di resistenza della precedente amministrazione di centrodestra, Salis ha scelto di trasformare in pratica la sentenza della Corte Costituzionale n. 68/2025, che solleva dall’obbligo dell’adozione quelle che oggi sono considerate gestazioni all’estero.
Non si tratta di una mossa simbolica: “Ogni famiglia deve avere la libertà di esistere, ogni bambino quella di essere riconosciuto. Famiglia è dove si cresce insieme, si educa, si ama” ha dichiarato la sindaca, sottolineando il valore laico e inclusivo della scelta.

Diritti, laicità e nuove politiche urbane

L’iniziativa segna la nascita di un Ufficio per i diritti LGBTQIA+ presso la giunta Salis, e la dismissione del precedente “registro della famiglia tradizionale”. L’avvocata Ilaria Gibelli, attivista della Rete Lenford e Liguria Pride, ha evidenziato come ora il processo si conformi all’interesse del minore, eliminando lunghi iter burocratici.

Una risposta alla società contemporanea

Con questo gesto, Genova si allinea a città come Milano, Bologna e Torino, uscendone rafforzata in termini di inclusione sociale. “Non facciamo politica sulla pelle dei bambini”: così la sindaca ha ribadito l’importanza di separare l’ideologia dai diritti fondamentali.

Risonanze locali e nazionali

Il riconoscimento è stato accolto con favore da Arcigay Genova, che ha definito l’azione “una conferma che le nostre famiglie esistono e non si cancellano”. Coordinato con il Municipio e l’assessore Emilio Robotti, che ha sottolineato come Genova interpreti finalmente una normativa già favorevole al minore.

Genova entra in una nuova era civica: la firma della sindaca Salis riscrive l’anagrafe, rinnova il contratto civile della città e afferma che la laicità e l’amore non sono solo diritti per pochi, ma fondamenti della convivenza. Le prossime tappe? Rafforzare l’ufficio LGBTQIA+ e monitorare l’inclusione in scuole, servizi e quartieri.

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