La dottoressa che rompe gli schemi: Solange Fugger, giovane, lesbica e leader in corsia

17 Luglio 2025

Donna, lesbica, under 40: a capo di un ospedale romano, Solange racconta la sua idea di sanità, il rapporto con i social e la visibilità LGBTQIA+ come scelta quotidiana.

In un Paese dove l’età media dei dirigenti sanitari supera i 55 anni, Solange Fugger a 36 anni dirige un pronto soccorso romano, con competenza riconosciuta dai colleghi e una popolarità inconsueta per chi lavora in corsia. Con oltre 330 mila follower su TikTok, il suo volto è ormai familiare agli utenti italiani, che l’hanno conosciuta grazie al progetto Minerva Salute, nato per raccontare la medicina d’urgenza senza retorica. Ma Fugger non è solo la primaria più giovane d’Italia: è anche una delle pochissime a essere apertamente lesbica, a vivere la propria relazione con naturalezza in un settore che fatica a scrollarsi di dosso vecchi stereotipi.

“Non siamo sacerdoti. Voglio una medicina umana, forte, ma senza perdere il contatto con le persone,” spiega. “In corsia ho conosciuto la mia compagna. È giovane, specializzanda. Ci siamo trovate perché condividiamo fatica e visione.”

Chi è davvero Solange Fugger?

Cresciuta tra Roma e provincia, formatasi all’Umberto I, Fugger ha costruito la sua carriera con determinazione. Non le piace il termine “gettonista”, troppo associato all’idea di precariato: “Ero partita Iva, ma con metodo. Ho scelto un solo ospedale per diventare parte della squadra.” Da luglio 2025 è dirigente responsabile di un pronto soccorso nella capitale. “Il salto non è stato semplice: ti ritrovi a gestire turni, emergenze, colleghi. È un altro mestiere rispetto a fare il medico puro. Ma è necessario, perché serve qualcuno che tenga insieme i pezzi.”

Social, visibilità e molestie

Il suo successo online ha creato inevitabilmente reazioni contrastanti. “Mi fermano per strada, mi chiedono selfie. Ma c’è anche chi ha esagerato: qualcuno si è presentato al pronto soccorso solo per incontrarmi. Ho preferito non dire dove lavoro.” Oltre alla popolarità, non mancano i commenti sgradevoli, soprattutto quando tocca temi come diritti LGBTQIA+ e parità di genere in sanità: “C’è ancora chi ti chiama signorina con disprezzo. Io rispondo con un sorriso: ‘Sono io la dottoressa’. Ma la medicina d’urgenza ha bisogno di regole chiare, rispetto per tutti.”

Un modello diverso di leadership sanitaria

Fugger racconta di voler rompere l’idea del medico come figura sacrificale:

“Il pronto soccorso è una frontiera emotiva. Senza supporto psicologico non reggi. Eppure, da noi, chi chiede aiuto è ancora visto come debole.”

La sua è una leadership pragmatica, inclusiva: “Io voglio essere quel riferimento che è mancato a me quando ho iniziato. E sogno una medicina in cui non serve sacrificare la vita privata.”

Sanità, genere e orientamento: un settore ancora maschile ed eteronormato

Secondo i dati FNOMCeO 2024:

  • Solo il 18% dei primari italiani è donna.
  • Meno del 2% dei dirigenti sanitari ha dichiarato pubblicamente un orientamento LGBTQIA+.
  • Il 72% delle donne medico riferisce episodi di sessismo sul lavoro.

In questo quadro, profili come quello di Solange Fugger rappresentano un modello nuovo. Non solo per l’età e il ruolo, ma perché incarnano un’idea diversa di medico: empatico, socialmente consapevole, capace di conciliare competenza e vita privata.

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