La Turchia sta per introdurre una legge che potrebbe criminalizzare l’esistenza pubblica delle persone LGBTQIA+, segnando un grave passo indietro per i diritti umani e la diversità nel paese. Il presidente Recep Tayyip Erdoğan ha recentemente lanciato l'”Anno della Famiglia”, accompagnato da una serie di misure che mirano a promuovere una visione conservatrice della famiglia e a reprimere le identità di genere non conformi.
Il disegno di legge proposto prevede l’introduzione del concetto di “sesso biologico” nella legislazione turca e la criminalizzazione della “promozione” delle identità LGBTQIA+. Questa mossa potrebbe portare alla censura di contenuti mediatici, all’interdizione di eventi pubblici come i Pride e alla chiusura di organizzazioni che supportano la comunità queer.
Erdoğan ha giustificato queste misure affermando che le politiche di neutralizzazione del genere, in cui l’LGBTQIA+ è utilizzato come ariete, hanno come obiettivo primario la famiglia e la sacralità dell’istituzione familiare. Ha inoltre descritto le tendenze LGBTQIA+ come “ideologie perverse” che minacciano la struttura sociale tradizionale.
Questa retorica si inserisce in un contesto più ampio di crescente repressione delle minoranze sessuali in Turchia. Dal 2015, le parate del Pride sono state vietate e le manifestazioni a favore dei diritti LGBTQIA+ sono spesso affrontate con violenza dalle forze dell’ordine. Parallelamente, si sono intensificate le campagne anti-LGBTQIA+ sostenute dallo Stato, alimentando un clima di intolleranza e discriminazione.
Le implicazioni di questa legge sono allarmanti. Se approvata, potrebbe portare alla cancellazione delle persone queer dallo spazio pubblico, limitando gravemente la libertà di espressione, associazione e identità. Le organizzazioni per i diritti umani hanno già espresso profonda preoccupazione, sottolineando che tali misure violano i principi fondamentali dei diritti umani e della democrazia.
È fondamentale che la comunità internazionale monitori attentamente questa situazione e sostenga attivamente la comunità LGBTQIA+ turca. La diversità e l’inclusione sono pilastri essenziali di una società giusta e equa, e la loro difesa è una responsabilità condivisa da tutti.