Quando la satira diventa diffamazione: Fabri Fibra condannato a risarcire Valerio Scanu

6 Maggio 2025

La Cassazione conferma la condanna per il rapper: 70.000 euro di risarcimento per le offese nel brano “A me di te” del 2013.

Dopo dodici anni di contenzioso, la Corte di Cassazione ha posto fine alla disputa tra Fabri Fibra (Fabrizio Tarducci) e Valerio Scanu. La Suprema Corte ha confermato la condanna per diffamazione nei confronti del rapper e della sua ex casa discografica, Universal Music Italia, stabilendo un risarcimento di 70.000 euro a favore di Scanu.

La controversia ha avuto origine nel 2013 con la pubblicazione del brano “A me di te”, contenuto nell’album Guerra e Pace. Nel testo, Fabri Fibra utilizzava espressioni ritenute offensive e allusive nei confronti di Scanu, toccando aspetti personali e sessuali. Il cantante sardo, noto per la sua partecipazione al talent show Amici e vincitore del Festival di Sanremo 2010, ha ritenuto tali versi lesivi della propria dignità e reputazione, avviando un’azione legale.

I dettagli della sentenza

La Cassazione ha ritenuto che le espressioni utilizzate nel brano superassero i limiti della libertà artistica e satirica, configurando un vero e proprio attacco personale. La Corte ha sottolineato l’importanza di bilanciare la libertà di espressione con il diritto all’onore e alla reputazione, soprattutto quando si tratta di personaggi pubblici.

La sentenza ha evidenziato come la notorietà di Fabri Fibra e la diffusione del brano abbiano amplificato l’offesa, giustificando l’entità del risarcimento. In precedenza, nel 2015, il rapper era già stato condannato in sede penale al pagamento di una multa e di una provvisionale di 20.000 euro.

Implicazioni per il mondo musicale

Questa sentenza rappresenta un punto di svolta nel panorama musicale italiano, delineando i confini tra espressione artistica e diffamazione. Pur riconoscendo il valore della libertà creativa, la giurisprudenza ha affermato che essa non può giustificare offese personali gratuite.

Il caso solleva interrogativi sul ruolo della satira nella musica e sulla responsabilità degli artisti nel trattare temi sensibili. In un’epoca in cui le parole possono avere un impatto significativo, è fondamentale riflettere sull’uso consapevole del linguaggio artistico.

La vicenda tra Fabri Fibra e Valerio Scanu evidenzia la necessità di un equilibrio tra libertà artistica e rispetto della persona. Mentre l’arte deve poter provocare e stimolare il dibattito, non dovrebbe mai scadere nell’offesa gratuita. Questo caso potrebbe servire da monito per gli artisti, invitandoli a una maggiore consapevolezza delle proprie responsabilità comunicative.

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