Russia mette al bando la Elton John AIDS Foundation: tra repressione dei diritti LGBTQ+ e crisi sanitaria

4 Aprile 2025

La decisione di Mosca solleva preoccupazioni internazionali sul futuro della lotta all’HIV e sui diritti delle minoranze sessuali nel paese.

In un contesto di crescente restrizione delle libertà civili, la Russia ha recentemente dichiarato “indesiderabile” la Elton John AIDS Foundation (EJAF), vietandone le attività sul territorio nazionale. La Procura Generale russa accusa la fondazione di promuovere “relazioni sessuali non tradizionali” e di sostenere “modelli familiari occidentali” e la “rieducazione di genere”, considerati in contrasto con i valori spirituali e morali tradizionali del paese. ​

Fondata nel 1992 dal musicista britannico Sir Elton John, la EJAF ha raccolto oltre 600 milioni di dollari per finanziare più di 3.100 progetti in 95 paesi, con l’obiettivo di aumentare l’accesso alle cure sanitarie, combattere lo stigma LGBTQ+ e porre fine all’AIDS. In Russia, dove si stima che oltre 1,2 milioni di persone vivano con l’HIV e più di 430.000 non ricevano trattamento, la fondazione ha fornito servizi essenziali per oltre due decenni.

La decisione del governo russo si inserisce in una più ampia campagna di repressione nei confronti delle organizzazioni non governative e dei diritti LGBTQ+. Già nel 2013, Mosca aveva introdotto leggi contro la “propaganda gay”, e nel 2023 la Corte Suprema russa ha dichiarato “estremista” il movimento LGBTQ+ internazionale.

La messa al bando della EJAF solleva serie preoccupazioni tra gli attivisti per i diritti umani e gli operatori sanitari. La fondazione ha espresso profonda preoccupazione per l’impatto che questa decisione avrà sulla popolazione russa affetta da HIV, sottolineando che l’interruzione dei servizi potrebbe mettere in pericolo molte vite e ostacolare gli sforzi di prevenzione.

Sir Elton John, noto per il suo impegno nella lotta contro l’AIDS e per i diritti LGBTQ+, ha in passato criticato apertamente le politiche russe in materia. Nel 2015, cercò un dialogo con il presidente Vladimir Putin riguardo ai diritti delle persone LGBTQ+, ma le tensioni sono rimaste elevate, soprattutto dopo la censura del biopic “Rocketman” in Russia.

Questa mossa del governo russo non solo limita ulteriormente i diritti delle minoranze sessuali, ma rischia anche di aggravare la già critica situazione sanitaria legata all’HIV nel paese. La comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione, mentre le organizzazioni per i diritti umani chiedono una revisione di queste politiche repressive.

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