A Roma la 14ª violenza anti-LGBTQIA+ del 2025. Un ragazzo pestato all’uscita di un locale, insultato e minacciato di morte. La comunità: “Serve una legge, subito”.
Un’altra notte di terrore, un’altra persona aggredita per chi ama. Succede ancora una volta nella Capitale, ancora una volta in strada, ancora una volta al grido di insulti omofobi. È successo nel quartiere Eur, nel fine settimana, dove un giovane omosessuale è stato vittima di un violento pestaggio a pochi metri da una discoteca. La denuncia arriva dal Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, che ha confermato la matrice omofoba dell’attacco. Secondo quanto ricostruito, il ragazzo stava chiacchierando con alcuni coetanei vicino a un punto ristoro, quando è stato bersagliato con offese e minacce. Spray al peperoncino in mano, il branco ha iniziato a incalzarlo. Nel tentativo di allontanarsi, la vittima è stata raggiunta da un altro membro del gruppo, che prima lo ha insultato con la frase: “Frcio de merda, stanotte devi morì”*, e poi lo ha colpito con pugni in testa, facendolo cadere a terra. Trasportato in ospedale, il giovane ha riportato un trauma cranico. Ha poi sporto denuncia contro ignoti.

Un bollettino di odio che si allunga
È il 14° episodio documentato nel 2025 solo nella città di Roma, un dato che fotografa un’escalation allarmante. Il caso si somma a una lunga scia di aggressioni: dal pestaggio della notte di Capodanno contro Stephano e Matteo, fino al caso della coppia colpita a calci e pugni solo per essersi baciata al Pigneto, passando per l’attacco con l’acido, le coltellate, le minacce nei confronti di professori, attivisti e giovani in momenti ordinari della loro vita quotidiana.
Le reazioni istituzionali e civili
Augusto Gregori, vicepresidente del Municipio IX (Eur), ha espresso preoccupazione:
“Non possiamo accettare che la notte si trasformi in un far west. Abbiamo rafforzato la presenza degli operatori di sicurezza e sollecitato l’intervento delle forze dell’ordine. La movida deve essere spazio di libertà, non di paura.”
Anche Mario Colamarino, presidente del Circolo Mario Mieli, ha condannato con fermezza l’accaduto:
“Si tratta di un’aggressione motivata dall’odio. È scandaloso che nel 2025 non esista ancora una legge nazionale contro l’omobitransfobia. Continuiamo a essere invisibili agli occhi della politica.”
La politica tace, la comunità chiede protezione
Desta sconcerto il silenzio del governo. Nessuna dichiarazione da parte dell’esecutivo Meloni, che in passato ha più volte negato l’esistenza dell’omobitransfobia in Italia. La ministra per le Pari Opportunità Eugenia Roccella, interpellata in più occasioni, ha definito “ideologica” l’idea di una norma specifica contro i crimini d’odio basati sull’identità sessuale e di genere.
Ma nel frattempo le aggressioni aumentano, con Roma divenuta epicentro di un’ondata violenta che prende di mira una comunità già vulnerabile. La mancanza di tutele legislative, come la bocciatura della Legge Zan nel 2021, resta una ferita aperta.
Approfondimento | La mappa dell’odio LGBTQIA+ a Roma nel 2025
Data | Episodio | Luogo |
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01/01 | Stephano e Matteo aggrediti da 10 ragazzi | Centro |
10/01 | Coppia colpita per strada | San Giovanni |
15/01 | Acido gettato da vicini con insulti omofobi | Prenestina |
25/01 | Prof minacciato dopo film a scuola | Trastevere |
14/02 | Due ragazze cacciate dal bus per un bacio | Nomentano |
18/02 | Sposi pestati dopo unione civile | Campidoglio |
21/03 | Tentato incendio a bar LGBTQIA+ | Testaccio |
31/03 | Spray e pugni a coppia gay a Pasqua | Gianicolense |
15/05 | Rapina e aggressione a ragazzo gay | Monti |
17/05 | Insulti a evento contro omofobia | Esquilino |
10/06 | Bacio al Pigneto, scatta la violenza | Pigneto |
14/06 | Attivista queer massacrata per difendere ragazza | Pigneto |
30/06 | Bacio gay: insulti e pestaggio | Pigneto |
07/07 | Pestaggio all’Eur, spray e calci con insulti | Eur |

“Serve una legge contro l’odio”
L’appello delle associazioni è chiaro: servono strumenti giuridici reali per contrastare l’omobitransfobia, ma anche una rivoluzione culturale che parta dalle scuole, dai media, dalla politica. Finché un ragazzo potrà essere colpito con pugni e insulti per chi è, nessuno potrà dirsi al sicuro.