Tel Aviv Pride annullato, scoppia la polemica: sicurezza e tagli agli LGBTQ sotto il governo Netanyahu

13 Giugno 2025

Dopo l’attacco israeliano all’Iran, il grande evento Pride viene cancellato per motivi di sicurezza. Intanto il regime taglia i finanziamenti alle associazioni LGBTQ: tensioni e proteste in vista.

Con grande sorpresa e delusione, le autorità municipali hanno annunciato oggi la cancellazione del Tel Aviv Pride, previsto per il 13 giugno, a causa dell’inasprimento delle tensioni militari tra Israele e Iran . In parallelo, il governo di Benjamin Netanyahu ha deciso di ridurre sensibilmente i finanziamenti alle organizzazioni LGBTQ, suscitando forte indignazione fra attivisti e ong.

Cancellazione per motivi di sicurezza

Fonti ufficiali confermano che l’attacco israeliano su obiettivi iraniani ha costretto alla chiusura dello spazio aereo – una misura indispensabile per motivi di sicurezza nazionale . Anche l’ambasciata statunitense ha ritirato la propria partecipazione, su disposizione del Dipartimento di Stato, in un gesto dal forte valore simbolico .

Tagli drastici ai fondi per le associazioni LGBTQ

Negli ultimi mesi molte organizzazioni che supportano la comunità LGBTQ hanno visto un ridimensionamento dei fondi pubblici e privati . Un’emorragia di risorse che mette a rischio servizi di supporto, tutela legale e iniziative culturali in un momento già critico per la libertà di espressione queer.

Reazioni indignate e mobilitazione

Attivisti locali e internazionali hanno subito reagito con dure critiche. Su Haaretz, molti definiscono i tagli come una forma di “politica identitaria selettiva”, tesa a marginalizzare fasce vulnerabili della popolazione . Inoltre, la grandissima delusione per la cancellazione del Pride – soprattutto dopo l’invito a Caitlyn Jenner come ospite d’onore  – ha scatenato proteste con slogan come “Prideresiste”.

Un clima difficile per la comunità LGBTQ

Tel Aviv è da anni un esempio di celebrazione e inclusività, con marce che hanno raggiunto picchi superiori ai 200.000 partecipanti . Annate precedenti, come il 2024, già avevano visto cancellazioni per altri motivi (es. guerra a Gaza o pandemia) . Oggi, gli attivisti denunciano una costante erosione del terreno conquistato, tra emergenze militari e scelte politiche interne, in un contesto dove l’omofobia istituzionale era già riemersa nel governo attuale .

Verso nuove forme di resistenza

In attesa di capire se verranno proposte manifestazioni alternative o simboliche, gruppi civili annunciano eventi spontanei e incontri in piazza, per non disperdere il messaggio di orgoglio e inclusione. Intanto, varie ong stanno avviando campagne crowdfunding per tamponare il blocco dei fondi istituzionali. La cancellazione del Pride di Tel Aviv e i paralleli tagli ai finanziamenti alla comunità LGBTQ rappresentano un durissimo colpo alla visibilità e ai diritti conquistati in Israele. La comunità queer è pronta a reagire: non solo protestando, ma reinventando le forme della propria presenza e della propria battaglia civile, nonostante tutto.

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