La Valle d’Aosta ha recentemente visto respingere una proposta di legge volta a contrastare le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere. La quinta Commissione consiliare ha infatti bocciato all’unanimità il disegno di legge che mirava a tutelare la comunità LGBTQIA+ nella regione.
La coalizione politica “Valle d’Aosta aperta” ha espresso profonda delusione per questa decisione, sottolineando come la regione presenti ancora significative disparità di genere in vari ambiti, tra cui retribuzioni, ruoli dirigenziali e rappresentanza politica. Inoltre, si registra un preoccupante aumento dei casi di violenza di genere. La bocciatura della legge è stata definita dalla coalizione come un motivo di vergogna per la Valle d’Aosta, ribadendo però l’impegno a continuare la lotta per i diritti civili e l’uguaglianza.
La proposta di legge, sostenuta dal Progetto Civico Progressista (PCP) con l’appoggio di Ambiente Diritti Uguaglianza Valle d’Aosta (Adu VdA), era stata presentata simbolicamente il 17 maggio 2022, in occasione della Giornata internazionale contro l’omotransfobia. L’obiettivo era quello di allineare la Valle d’Aosta alle regioni più avanzate in termini di tutela dei diritti LGBTQIA+, promuovendo misure concrete contro le discriminazioni e le violenze basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere.

La bocciatura unanime della proposta rappresenta un duro colpo per la comunità LGBTQIA+ valdostana, che si sente tradita anche da quelle forze politiche che avrebbero dovuto sostenere la legge. La delusione è amplificata dal fatto che, in un periodo storico in cui molte regioni italiane stanno adottando misure a tutela delle minoranze sessuali, la Valle d’Aosta sembra rimanere indietro in questo percorso di inclusione e rispetto dei diritti umani.
La comunità LGBTQIA+ e le forze politiche progressiste della regione hanno comunque ribadito la loro determinazione a proseguire nella lotta per l’uguaglianza e la tutela dei diritti di tutti, auspicando che in futuro si possa giungere all’approvazione di una legge che garantisca a ogni individuo il diritto di vivere liberamente la propria identità senza timore di discriminazioni o violenze.