Corte Ue: non obbligatorio dichiarare l’identità di genere per acquistare biglietti del treno

12 Febbraio 2025

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che i consumatori non sono obbligati a fornire informazioni sulla propria identità di genere quando acquistano biglietti ferroviari online. La decisione è arrivata in seguito a una denuncia presentata dall’associazione francese per i diritti Lgbtqi+ Mousse, contro la compagnia ferroviaria Sncf.

La causa è stata avviata dopo che Sncf Connect, il portale di vendita online della compagnia, richiedeva ai clienti di scegliere tra “signore” o “signora” durante il processo di acquisto. Mousse ha sostenuto che questa pratica violava le norme sulla privacy dell’Unione Europea, in particolare il Regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr), che impone la raccolta minima di dati personali.

Secondo Mousse, chiedere un titolo che implica un’identità di genere non è necessario e contrasta con i principi di minimizzazione dei dati del Gdpr. Sncf, dal canto suo, ha dichiarato che conoscere l’identità di genere dei clienti consente di personalizzare le comunicazioni e migliorare i servizi, come l’accesso alle carrozze riservate alle donne sui treni notturni.

Nel 2021, la Commissione nazionale francese per l’informatica e le libertà (Cnil) aveva respinto il reclamo di Mousse, ritenendo che la pratica non violasse il Gdpr. Tuttavia, l’associazione ha portato la questione al Consiglio di Stato francese, che ha richiesto un parere alla Corte di Giustizia dell’Ue. La Corte ha infine dato ragione all’associazione, affermando che la richiesta dell’identità di genere non è necessaria per l’acquisto di un biglietto ferroviario online.

ADVERTISING

Eventi in programma

Altri
articoli