Durante un’intervista con il biografo Walter Isaacson, Musk ha espresso profonda disapprovazione nei confronti della Crossroads School for Arts e Sciences di Santa Monica, definendola un luogo intriso di ideologia “woke” che reputa dannosa per la società. Inoltre, durante un’altra apparizione pubblica accanto a Jordan Peterson, ha rivelato con amarezza di aver vissuto la perdita di sua figlia, sostenendo che Wilson sia stata vittima della crescente ideologia associata al movimento Black Lives Matter e ai valori del partito democratico. Dall’altra parte, Wilson ha replicato alle accuse paterne con fermezza e ha dipinto Musk come una figura distante e priva di empatia in un’intervista in cui lo ha definito “freddo” e “crudele”. Ha respinto categoricamente le insinuazioni del padre riguardo ad un presunto inganno nel percorso di transizione della figlia, raccontando episodi dell’infanzia in cui si sentiva giudicata duramente per il suo essere femminile. Wilson ha chiarito che Musk era pienamente consapevole delle scelte mediche che la giovane avrebbe fatto. Nel frattempo, Musk è emerso come uno dei principali finanziatori della campagna elettorale di Trump, donando circa 120 milioni di dollari a un super PAC pro-Trump. Questa alleanza politica segna una netta inversione di rotta per Musk, che solo pochi mesi prima si era dichiarato neutrale rispetto alle elezioni. Durante un discorso recente a Butler, Pennsylvania, Musk si è definito non solo sostenitore del movimento MAGA (Make America Great Again), ma addirittura un assertore dell’oscurità all’interno di tale corrente politica, ricevendo applausi calorosi dalla folla presente.