Vannacci di nuovo nella bufera: stavolta i Carabinieri lo smentiscono

1 Luglio 2025

Le polemiche attorno al generale-eurodeputato leghista Roberto Vannacci non conoscono tregua.

Durante un comizio del 26 giugno 2025 a San Marco in Lamis (Foggia) l’ex parà è tornato a sparare a zero contro la comunità LGBTQIA+, ironizzando sul Gay Pride toscano e suggerendo che «quei signori» dovrebbero essere mandati «a morire al fronte». Un sarcasmo che, ancora una volta, maschera un messaggio di esclusione e di violenza.

La solita strategia dell’offesa

Chi ha sfogliato Il mondo al contrario – il best-seller autopubblicato da Vannacci nel 2023 – sa che provocazioni omofobe, razziste e sessiste sono da tempo il suo marchio di fabbrica. Le stesse idee gli hanno fruttato oltre mezzo milione di preferenze alle europee, ma gli sono costate parole durissime persino dal ministro della Difesa Guido Crosetto, che allora parlò di «farneticazioni» e avviò un’indagine interna. Nulla, però, ha fermato l’ex generale dal continuare a usare il pulpito politico per colpire bersagli deboli e alimentare paure.

Entra in scena il Nuovo Sindacato Carabinieri

Questa volta, però, la replica arriva da un corpo dello Stato. Vincenzo Incampo, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC), ha firmato una nota di fuoco: le frasi di Vannacci – spiega – non sono «una semplice battuta», ma un attacco che offende e discrimina, minando quel tessuto sociale che le forze dell’ordine ogni giorno cercano di proteggere.

Incampo ricorda che chi indossa una divisa giura sulla Costituzione, impegnandosi a difendere dignità, uguaglianza e libertà di tutti i cittadini, a prescindere da orientamento sessuale, genere, religione o etnia. «Il nostro compito non è esasperare le differenze – sottolinea – ma promuovere coesione, rispetto e giustizia».

«Non saremo mai strumento di discriminazione»

Il segretario NSC va oltre, rilevando come, di solito, nelle forze armate regni il silenzio su questioni di discriminazione. Il fatto che un sindacato scelga di esporsi contro un eurodeputato – ed ex alto ufficiale – mostra che anche nei ranghi militari cresce l’intolleranza verso certe derive d’odio. Se quelle frasi, chiosa Incampo, fossero solo l’avvio della campagna elettorale regionale in Puglia, «sappia l’onorevole Vannacci che gli si ritorceranno contro: i pugliesi sono persone di sani principi».

Oltre il “politicamente scorretto”

L’ultima sortita di Vannacci è un ulteriore tassello di una narrazione che usa il pretesto dell’«anti-perbenismo» per sdoganare discriminazioni e violenza. La risposta dei Carabinieri, però, lancia un segnale forte: dentro le istituzioni c’è chi non intende rimanere a guardare. Ed è proprio da qui, dal rifiuto dell’odio e dal rispetto per la dignità umana, che occorre ripartire.

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